Per raggiungere il checkpoint 1 dobbiamo affrontare una salita che a freddo, pieno carico e goretex indosso diventa più faticoso di quanto non lo sia, siamo in campo amico, ci muoviamo con calma sui sentieri.
Arriviamo al checkpoint salutiamo le sentinelle che gentilmente ci offrono delle caramelle, orsetti gommosi per l’esattezza.
Dopo un centinaio di metri scarsi, Gravix blocca la pattuglia, segnala un contatto ed indietreggia, la pattuglia prende copertura, Gravix comunica che ha avvisato una rampa di lancio missili; godiamo della copertura di un piccolo dislivello, ordino a Gravix e Snake di osservare l’obj e prendere le coordinate da comunicare al comando, io e Joker rimaniamo indietro pronti ad intervenire nel caso la situazione dovesse complicarsi.
I due “esploratori” rientrano, con Snake ci nascondiamo sotto un cespuglio cercando di stabilire un contatto con il comando al fine di comunicare le coordinate, Gravix e Joker più in alto cominciano a farci dei cenni, io e snake siamo con GPS radio e cellulare in mano, in caso di scontro saremmo in netto svantaggio, un operatore nemico ci ha avvistato e sta richiedendo rinforzi via radio, è arrivata l’ora di andarsene, Joker si mette in testa alla pattuglia ed individua un luogo sicuro, stabiliamo contatto con comando, inviamo le coordinate, sentiamo la radio gracchiare: “ ottimo lavoro Recon2 continuate con la missione”.
Da questo momento in poi Joker rimarrà in testa alla pattuglia come scout e Gravix prenderà il suo posto nella retro.
Siamo caldi e concentrati, aggiriamo l’area della rampa di lancio per inoltrarci ulteriormente in territorio nemico.
Scorgiamo una piccola altura con un picco roccioso, decidiamo di salire in quota nella speranza di avere un buon punto di osservazione, purtroppo la vegetazione è molto fitta e non riusciamo ad individuare nulla, ma lo spot è parecchio figo ed allora ci facciamo un paio di foto.
Ricominciamo la discesa, è abbastanza ripida ed il muschio sulle rocce non aiuta, attraversiamo un sentiero ed un pratone, Joker arresta la pattuglia, si gira, imita un aeroplano, snake lo imita, io pure. Abbiamo individuato un drone.
Siamo ben coperti e con una buona visuale, stabiliamo il contatto con il comando e forniamo coordinate, nel momento esatto in cui stiamo per rimetterci in movimento Gravix ha un contatto, Joker e Snake si stanno già muovendo, io rimango sulla mia posizione in modo da agevolare un eventuale disimpegno di Gravix.
Gravix cerca di evitare l’ingaggio fino all’ultimo ma l’operatore nemico gli è ormai in bocca, fa fuoco, tango down, via veloci come fantasmi verso sud.
Questa deviazione fa si che ci ritroviamo sul confine sud del campo, facciamo una breve sosta per rimetterci in marcia, il piano prevede di attraversare l’area di nostra competenza circumnavigando il paesino (12 anime) di Pozzallo, in quanto la DE ci aveva confermato ufficiosamente che il centro abitato era no play zone.
Ci rimettiamo in marcia, attraversiamo un sentiero e ci fermiamo su una linea di bosco che lo affianca, oltre un pratone, siamo in una posizione scomoda, inoltre Gravix segnala la presenza di due operatori in avvicinamento sul sentiero, dobbiamo andarcene, ci allontaniamo e superiamo il primo campo aperto, bosco, ci prepariamo a superare il secondo campo aperto, ed è in questo momento che uno degli spettacoli della natura si presenta di fronte ai miei occhi, un branco di capre e caproni, bianche e marroni, ci tagliano la strada correndo, sono leggiadre e felici e per un attimo mi fanno dimenticare il peso dello zaino e la posizione esposta.
Questo spettacolo idilliaco si tramuta in un nanosecondo nel momento più terrificante del torneo in quanto le capre si accorgono di noi fermandosi e cominciando ad osservarci, un altro gruppo accortosi della nostra presenza si era invece fermato al limite del bosco non attraversando il pratone.
Dunque ci troviamo in mezzo a due gruppi di almeno una quindicina di capre e caproni che ci osservano ed a piccoli passi si avvicinano, in particolare c’è ne uno marrone e grosso che guarda negli occhi Joker, poi me, poi di nuovo Joker.
Nella mia mente si materializza l’immagine di me preso a cornate da un gruppo di caproni, sono quasi terrorizzato, Gravix dietro di me puntualizza su come non sia carino trovarsi attaccato da codesti animali, Joker e Snake sono divertiti, “via via via” grido e ce ne andiamo. Pericolo scampato.
Prendiamo copertura in una striscia di bosco, siamo vicini al centro abitato, con Snake fissiamo un waypoint che funzioni da riferimento per l’aggiramento del centro abitato. Joker tramuta il suo telino coprizaino in un mizfenet ma più che un membro delle IDF sembra Raffaello Sanzio.
Ci muoviamo verso il WP stabilito, sappiamo esattamente dove siamo e dove stiamo andando, il mio GPS dice il contrario ma io mi fido della bussola, probabilmente avrò inserito male qualche dato nel GPS. Di fronte a me vedo che anche Snake continua a guardare il GPS, c’è qualcosa che non va, ci fermiamo, le coordinate ricavate erano sbagliate ma noi stiamo comunque muovendoci correttamente, sistemiamo i dati nei nostri GPS e ripartiamo (piccoli insegnamenti: A) prima le basi ovvero bussola e cartina B) se possibile lavorare sulla navigazione in due).
Continuiamo il pattugliamento senza incontrare nulla degno di nota fino al confine ovest della nostra area di competenza, il cielo è sempre più nuvolo, è il momento di rinfocillarci, ci fermiamo mezz’oretta per mandare giù un boccone, silenziosi consumiamo il nostro rancio indisturbati se non da una mandria di mucche.
Ci rimettiamo in marcia verso Sud, se i nostri calcoli sono corretti dovremmo incrociare un edificio sulla nostra direzione di marcia.
Sentiamo delle voci, alle nostre ore 1 c’è un piccolo promontorio, si trova al di fuori della nostra area di competenza ma chissene, è comunque un’informazione utile da fornire al comando, distinguiamo chiaramente le sagome di 4 operatori, da li non possono vederci, cerchiamo un punto di osservazione migliore, comincia a piovere, la visibilità cala drasticamente, degli operatori non c’è più traccia in compenso vediamo quella che sembra una scatola arancione ma siamo troppo lontani per capire cosa sia esattamente. Segniamo il punto e ce ne andiamo.
Comincia a piovere più forte.
Ci troviamo su una salita su di un terreno evidentemente battuto dalle mucche al pascolo, è un acquitrino fangoso crivellato di buche impossibili da evitare ed ogni volta che un piede ci finisce dentro e come se il terreno lo risucchiasse.
La pioggia aumenta di intensità ed abbiamo raggiunto il casolare di cui sopra, dal suo interno un gruppo di operatori, circa 7, fanno cenno di avvicinarci.
Entriamo, sono territoriali in cerca di riparo dalla pioggia, ci infiliamo tra un trattore e delle cisterne spargi liquame, ci asciughiamo ed indossiamo anche i panta gore-tex, l’idea è quella di uscire appena diminuisce l’intensità della pioggia.
Da questo momento l’intensità della pioggia non diminuirà mai se non per pochi minuti e poi smettere nella notte, è questo il momento in cui, inizia la parte spirituale di questo debriefing.
Leviamo gli zaini, teniamo il tattico indosso, contiamo di rimetterci in movimento a breve, Snake propone di bere un the caldo, permesso accordato, Gravix reduce da un recente viaggio in Moldavia tira fuori una piccola bottiglietta di vodka con cui decidiamo di allungare il the.
Il capanno sotto il quale ci troviamo è diviso in due da una piccola parete che da su uno “spiazzo” (zona living) adiacente ad una stalla piena di mucche.
Joker è fin da subito incantato da questi splendidi animali, va li vicino, le guarda, ci parla, si sdraia vicino a loro, per un attimo sembra quasi bambin Gesù.
Ad un certo punto ci troviamo tutti e 4 in fila davanti al bestiame, le osserviamo e conveniamo che sicuramente sono da latte perché sono troppo belle.
La pioggia sembra che stia cominciando a diminuire di intensità, gli operatori della contro se ne vanno, ritorniamo dietro i trattori per ricomporci e continuare la missione.
Dal retro del capanno si scorge un sentiero, ai suoi lati vediamo due teste che spuntano, riconosciamo che sono amici e facciamo cenno di avvicinarsi, entrano, sono i SEAL al comando del colonnello Eagle, amico di lunga data degli LGM, ci salutiamo e ci scambiamo alcune info utili.
Nel frattempo la pioggia riprende con una violenza inaudita ed il fattore viene a dar da mangiare alle mucche, Joker si intrattiene con lui, più tardi ci dirà che è un bravo ragazzo Romagnese…nel senso che viene dalla Romania ed ovviamente le mucche sono da carne.
Bisogna prendere una decisione, le condizioni meteo sono decisamente avverse, la pattuglia è in ottime condizioni fisiche e soprattutto relativamente asciutta, uscire in quel momento significa prendere tanta di quell’acqua da bagnarsi fino alle ossa, le previsioni dicevano che in tarda serata avrebbe smesso.
Siamo equipaggiati con due visori notturni, nelle ore di buio possiamo muoverci velocemente sui sentieri approfittando della copertura delle tenebre, okay, si rimane qui e si aspetta. I Seal, confidando sul fatto che hanno l’appoggio di un campo base escono di nuovo in cerca del loro obj.
Raccogliamo il nostro equipaggiamento in un punto, stendiamo un telo e lo ricopriamo di paglia, sarà il nostro giaciglio, ci nasconderà e soprattutto ci terrà caldi, Rimaniamo in ascolto sul canale della DE.
Il rumore della pioggia copre il muggito delle vacche.
Joker si leva anfibi e calzettoni e comincia a danzare sulla paglia, un cane si unisce alla nostra compagnia, la situazione diventa sempre più surreale.
Sonnecchiamo un po’ , comincia a far freddo, la pioggia non accenna a diminuire, ridiamo e scherziamo su quanto siamo stati fortunati a trovarci nei pressi di quel casolare, “BALLE” esclama snake dicendo che è frutto della sua ineccepibile navigazione, “BALLE” controbatte Joker ricordandoci di aver scelto lui il campo di gioco, il pensiero va per un attimo a Sniper 2, risate di scherno poi silenzio, non siamo preoccupati, conosciamo le abilità di Tritolo e Paul ma in quel momento non deve essere il massimo esser fuori.
La radio gracchia qualcosa, le comunicazioni si intensificano, gioco sospeso, la macchina organizzativa si mette in moto per dare assistenza ad operatori in difficoltà.
Chiediamo notizie di Sniper 2 al nostro comando, ci dicono che sono rientrati, riusciamo a sentire una comunicazione di Tritolo in cui dice che ancora sono per strada ed in quel momento si trovano nei pressi di Kathmandu, la comunicazione era molto disturbata. Stanno bene e se la stanno cavando come al solito.
Nella nostra mente comincia a concretizzarsi l’idea di dover rimanere tutta la notte nel casolare, ci mettiamo all’opera per rendere ancora più confortevole la zona living del capanno.
Continuiamo ad essere sintonizzati sul canale del comando, pian piano sentiamo che i team ancora in giro rientrano o vengono recuperati.
Il campo base è allagato, e l’organizzazione mette a disposizione una palestra per trascorrere la notte, ci viene offerta la possibilità di un esfiltro con automezzo, ci guardiamo, pensiamo al caos ed alle condizioni delle tende, siamo sistemati bene e non vogliamo gravare inutilmente sulle operazioni di recupero, eroicamente rifiutiamo l’offerta, manteniamo il presidio.
Con una carriola, un bancale, ed una tavola di legno assembliamo un tavolo (e l’ikea muta) con secchi e tolle di vernice ricaviamo delle comode sedie, rinfoltiamo di paglia il bivacco, facciamo una conta di quanta acqua e cibo abbiamo, tutto in abbondanza, lo chef per cena propone Cous Cous alle erbe e brodo di pollo mellin, grana come antipasto.
Gravix decide di dare un’occhiata al trattore, c’è un autoradio con una cassetta di Vasco, la situazione diventa sempre più surreale.
Mangiamo, ridiamo, scherziamo, siamo dispiaciuti per la sospensione definitiva dell’evento anche se necessaria, in quel momento si alza il vento ed una nebbia di finissime goccioline d’acqua penetra nel nostro capanno.
E’ giunto il momento di accendere un fuoco, Joker fora una tolla di vernice vuota con l’aiuto di una roncola senza manico, poi aggredisce un bancale, Gravix trova una roncola con il manico e la da a Joker, che continuerà a farfugliare che è un dispendio di energie inutile ma nessuno gli dice di smettere e lui va avanti.
Accendiamo il fuoco, giochiamo un poco con un visore, giochiamo con la mia torcia 100 Lumen, Amazon 17 euro, Snake vuole il link, si rompe dopo 2 minuti, Snake non lo vuole più. Beviamo un The caldo dal sapore di brodo di pollo (bleah) e ci infiliamo nei sacchi a pelo sul nostro letto di paglia (gli abbiamo smontato una balla intera al Rumeno di Romagnese).
In mattinata mi sveglio un po’ infreddolito, esco dal sacco a pelo e comincio ad adoperarmi per accendere il fuoco, il cielo si è leggermente schiarito, non piove più, i miei compagni tirano fuori le teste , Joker rivolgendosi a Snake lo chiama “Barone Snake”….siamo svegli da pochi minuti e già stiamo ridendo come i matti.
Vedo una mucca che lecca il fianco di un’altra mucca, avviso i miei compagni, in realtà era una mucca che si stava leccando il fianco girando la testa modello esorcista….come azz! Altre risate.
Sistemiamo tutto e prepariamo gli zaini, è arrivata l’ora di rientrare alla base, andandocene scende una lacrimuccia, ormai ci siamo affezionati a quel luogo… ed alle mucche.
Sulla via del ritorno ci rendiamo conto di quelle che potevano essere le condizioni dei sentieri nelle ore in cui la pioggia cadeva incessante. Arriviamo al checkpoint 2, ci sono ancora i simulacri, spariamo qualche pallino, scherziamo con dei motociclisti di passaggio, scendiamo al campo base, nella nostra mente ci immaginiamo un ingresso eroico condito di applausi e pacche sulle spalle per noi che siamo stati fuori tutta la notte, invece ad accoglierci ci sono Tritolo e Paul che ci sparano con i loro VSR...che bello.
Ci cambiamo, raccontiamo dell’esperienza mistica della notte appena trascorsa, beviamo uno spritz, pranziamo con tutti i reduci (diversi team, nella notte, avevano abbandonato l’area di gioco), si ride e si scherza, atmosfera top.
Qualcuno ci chiede se siamo incazzati! Assolutamente NO, ci associamo al dispiacere degli organizzatori a cui diamo tutto il nostro supporto e con cui condividiamo la dolorosa scelta di sospendere l’evento.
Ci vuole coraggio, passione, dedizione e professionalità per organizzare e far funzionare un evento di questa entità, consapevolezza e responsabilità quando è necessario sospenderlo.
In questi giorni penso spesso alla giornata e nottata trascorsa con i miei compagni di avventura, penso alle innumerevoli avventure vissute in compagnia degli LGM dentro e fuori dal campo, mi sento riassumere tutto con due parole, CONDIVISIONE e FORZA.
Condivisione, è quando stai marciando già da ore con lo zaino che ti sega le spalle ed i tuoi compagni stanno facendo lo stesso, provando la stessa stanchezza le stesse sensazioni, condivisione è quando ti giri ed incroci il lo sguardo del tuo compagno di retro e con quello sguardo vi siete detti un milione di cose, condivisione è quando piove e ti stai bagnando anche le mutande e qualcuno fa della sana ironia sulla situazione, condivisione è quando trascorri la notte infilato in un sacco a pelo su un letto di paglia con un sottofondo di puzza di letame.
E’ dalla condivisione delle situazioni avverse che scaturisce la forza, il compagno che ironizza sul tempo o sulla situazione scomoda, quello sguardo, vedere che il tuo compagno nonostante il peso sulle spalle e le gambe stanche continua passo dopo passo a macinare terreno … è li che trovi la forza per fare anche tu quel passo in più, per girarti e darne un po’ a chi sta dietro.
LGM sul campo e nella vita.
OVER.