Autore Topic: OP. PROMETHEUS Black Gold (48H) 22-23-24 Settembre 2017 - Ascoli SPARTAN10  (Letto 1865 volte)

BAD BOY

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Prima di iniziare questo Debriefing voglio scusarmi per il ritardo con cui mi accingo a scriverlo, mavari impegni lavorativi non mi hanno permesso di farlo prima, di regola un Debriefing va fatto immediatamente dopo una missione.

Un’altra cosa che i preme dire è che quello che seguirà sarà un debriefing “tecnico” sulla missione e suo svolgimento, quello bello ed esilarante verrà redatto da Paul.

1.Info e primo contatto

Durante il mese di Agosto riceviamo le prime informazioni sulla nostra missione che consiste nell’individuazione e recupero di due tecnici civili impiegati della Indians Oil Company caduti prigionieri nelle mani di milizie ribelli nella regione del Marcuzzistan.

Non si hanno nessune informazioni su dove esattamente siano i due soggetti e quali siano le loro condizioni.
Ci viene fornita una mappa del territorio e le coordinate relative a cinque “installazioni” della Indian Oil.

2.Briefing – Mercoledì 13 Settembre

L’intera pattuglia composta da me, Tritolo, Paul Serpix e Snake si riunisce per il briefing, di seguito i punti discussi:

A)   Assegnazione ruoli:

•   BAD: CMD
•   Tritolo: Navigatore 2CMD
•   Serpix: Scout
•   Snake : Scout
•   Paul: Retro


B)   Analisi area operativa

•   L’ area operativa si estende per circa 7km quadrati in ambiente montano-boschivo con quote  massime leggermente sopra i 1000 metri e con dislivelli positivi intorno ai 400/500 metri.
•   L’area operativa è attraversata da Nord a Sud da una strada provinciale, numerosi sono i sentieri e carrabili non riportate  sulla mappa ma visibili da immagini satellitari.
•   Dei 5 obiettivi noti 2 si trovano ad est della provinciale i restanti ad ovest, il punto di infiltro assegnato si trova a Nord est della zona in prossimità di un piccolo centro abitato.


C)   Modalità operativa

Dato il limite di tempo di 48 ore per concludere la missione senza possibilità di supporto logistico decidiamo di impegnare le prime ore della missione nel raggiungimento di un punto “sicuro”, lontano da strade ed obj,  per stabilire una cache.

Dopo vari ragionamenti identifichiamo un’area ad est della provinciale più o meno ad un’altezza centrale che potrebbe fare al caso nostro, le prime ore della missione verranno impiegate per il  raggiungimento della zona cache, Tritolo già abbozza una traccia prevedendo un tempo di percorrenza di circa 5 ore.

Dopo aver stabilito la cache la pattuglia attenderà il crepuscolo per poi muoversi verso sud in modo da recognire i primi obj con il favore delle tenebre, scelta tattica rafforzata dal fatto che la pattuglia è equipaggiata con due visori notturni ed uno termico.

I successivi spostamenti verranno decisi man mano che ci si muoverà sugli obj, l’intenzione è di rientrare alla cache massimo subito dopo l’alba ed utilizzare le ore di luce per riposarsi sfruttando poi, la seconda notte per completare il lavoro.


D)   COPERTURA

Il rischio di cadere prigionieri è concreto ed a tal proposito creiamo una storia di copertura da utilizzare in caso di interrogatorio.

Per giustificare la nostra presenza in assetto tattico sul territorio racconteremo che siamo dei contractors Inglesi ingaggiati da una compagnia operante nel settore delle energie innovative che ha recentemente disperso un carico di materiale prezioso da un loro elicottero che sorvolava l’ AO.

Per rendere il più possibile credibile la storia ci vengono forniti dei documenti falsi, tra cui passaporti, contratti e tracciato GPS della rotta di volo dell’elicottero ed un call center operativo 24 ore su 24 pronto a confermare la nostra identità.


3. La missione

Venerdì 22 Settembre ore 9:00

La pattuglia si ritrova al punto stabilito per il briefing con la DE, ultime veloci raccomandazioni e ci viene consegnato un plico contenente le generalità dei due tecnici rapiti.

Siamo in prossimità del punto d’ infiltro, in meno di mezz’ora la pattuglia è in movimento verso l’area prescelta per la cache. Tritolo ha segnato una traccia che ci farà aggirare il centro abitato per poi attraversare la provinciale in un punto dove curva a gomito, tempo stimato di percorrenza 5 ore.

Come da modus operandi LGM si naviga “nello sporco” evitando il più possibile sentieri e carrabili, le condimeteo sono ottime, gli zaini pesanti il morale alto.
La marcia prosegue tranquillamente, si sentono spesso rumori di automezzi che percorrono le carrabili, ci ritroviamo a dover attraversare una cava, un punto che offre pochissima copertura ma dobbiamo rischiare.

Ci sono delle pareti di roccia completamente verticali, individuiamo il punto più basso ed abbassandoci uno alla volta facciamo da scalino al compagno. Continuiamo la marcia senza particolari problemi fino al punto di attraversamento della provinciale, Snake attraversa controlla l’altro lato e da luce verde al resto della pattuglia, Serpix attraversa, non appena raggiunge l’altro lato sentiamo rumore di automezzi, ci appiattiamo a terra, si tratta di un trattore, molto probabilmente non ostile, fotografiamo, aspettiamo ed attraversiamo.

Riprendiamo la marcia e ci fermiamo sul versante di una quota perché insospettiti da alcuni rumori, scopriremo che si tratta di taglialegna.
Proseguiamo sulla nostra direttrice di marcia quando ci rendiamo conto che siamo in prossimità di un obiettivo noto, decidiamo di fare una sosta mentre Tritolo e Paul liberatisi dal peso degli zaini si dirigono alla ricerca di un buon punto di osservazione, rientreranno dopo pochi minuti, sono riusciti a rilevare del movimento di truppe ma l’obiettivo da quel punto non era visibile.

Riprendiamo il movimento verso la cache che raggiungeremo dopo qualche ora senza particolari intoppi, a parte qualche rovo e la stanchezza che comincia a farsi sentire. Sono passate 6 ore dal momento dell’infiltro.
Scegliamo un punto coperto da un crinale, facciamo una recon per un raggio di 100 metri, individuiamo il punto di accesso ad un sentiero che prevediamo di usare la notte.

Allestiamo un bivacco, siamo tranquilli, ci ricondizioniamo ed attendiamo l’imbrunire.

Verso le 18:00 ci prepariamo per uscire, il tempo di mangiare l’ultimo boccone, prepararci e nascondere gli zaini ed è già buio.
Muoviamo verso sud con snake in testa alla pattuglia che con il visore notturno controlla che sia tutto pulito.
Vediamo del movimento ad una curva, ci fermiamo in osservazione finchè non decidiamo di avvicinarci, sono incursori in difficoltà che si stanno fermando per una lunga sosta, offriamo il nostro aiuto, salutiamo e proseguiamo.

Raggiungiamo il primo obiettivo in lista, si tratta di un oleodotto, tutto sembra abbandonato, non c’è traccia di ostili, fotografiamo il sito e ci dirigiamo velocemente verso il prossimo obiettivo.
Viaggiamo su delle carrabili dal fondo ghiaioso, la vegetazione non è eccessivamente fitta quindi abbiamo una buona visibilità, incrociamo una pattuglia di contro interdizione, in tutta tranquillità e silenziosamente ci infiltriamo nel bosco ci congeliamo lasciandoli sfilare, una volta abbastanza lontani riprendiamo la marcia.

Dobbiamo attraversare la strada provinciale, il punto che abbiamo scelto ovviamente è molto caldo, c’è un massiccio movimento di uomini e mezzi, abbandoniamo il sentiero ed aspettiamo il momento giusto per attraversare.

Non appena tutto sembra tranquillo la pattuglia si muove, in pochissimi minuti siamo dall’altra parte, in movimento verso l’obj successivo.
Man mano che ci avviciniamo alla coordinata sentiamo rumori di “macchinari”, in pochi metri ci troviamo di fronte ad una pompa di petrolio, funzionante ma non presidiata, anche qui documentiamo il tutto e ci rimettiamo in movimento.

Entriamo in una zona dell’AO con una vegetazione estremamente fitta, siamo praticamente cechi, la pattuglia procede a trenino guidata da snake equipaggiato con visore.
In prossimità della nostra coordinata veniamo rilevati da una pattuglia ma riusciamo a far perdere le nostre tracce nascondendoci nel bosco.
Una volta scampato il pericolo ci avviciniamo all’obj, che scopriremo essere un deposito di carburante.

Le vie di accesso a questo obiettivo sono molto limitate, da dove arriviamo noi praticamente c’è solo un ingresso, ci avviciniamo proprio quando una consistente pattuglia ostile si mette in movimento, non riusciamo a nasconderci, nel tentativo di farlo riveliamo la nostra posizione, inizia un furioso scontro che ci vede perire uno dopo l’altro.

Veniamo fatti prigionieri.

Arrivano due jeep a prelevarci, ci incappucciano e ci fanno salire a bordo, la pattuglia è divisa.
Dopo circa una decina di minuti la jeep si ferma, ci fanno scendere, sento che c’è un altro mezzo da cui stanno scendendo persone, siamo tutti qui.

Veniamo fatti entrare in una tenda, non vediamo nulla e si fa fatica a respirare.
Dopo alcuni minuti comincia l’interrogatorio, mi identifico come comandante, veniamo fatti mettere in posizione di stress.
Tiriamo fuori la nostra storia di copertura, i miliziani non sono convinti, il nostro assetto è troppo simile a delle truppe regolari piuttosto che PMC.

L’interrogatorio prende una brutta piega quando i nostri aguzzini si accorgono della pessima qualità dei nostri documenti falsi, per non parlare del nostro call center fittizio locato in India.

Veniamo giustiziati.

Veniamo abbandonati in un punto sulla provinciale in centro al campo, Tritolo fa il punto mappa, abbiamo ancora poche ore di buio, ci dirigiamo verso la cache.
Sul nostro cammino passiamo vicino l’obj che pensavamo di poter osservare la mattina durante l’avvicinamento alla cache, decidiamo di recognirlo.

La marcia procede molto lentamente per via del buio pesto e della stanchezza che comincia a farsi sentire.
Raggiungiamo la coordinata segnata, c’è un casolare, dall’interno vediamo delle luci ad intermittenza,  mettiamo in sicurezza l’accesso ed in 3 irrompiamo.

All’ interno troviamo una sedia, una corda e delle tracce di sangue che portano all’uscita, siamo arrivati tardi. Su di un tavolo un computer, c’è una mappa con degli obiettivi segnati, troviamo altri documenti che acquisiamo prima di rientrare alla cache.

Recuperiamo gli zaini ci prepariamo per la notte, diamo un’occhiata al materiale acquisito, ci sono 5 nuovi obiettivi da aggiungere alla lista, ci riposiamo prevedendo di bivaccare fino a mezzogiorno.


Dalle informazioni raccolte sappiamo che uno degli obiettivi è attivo ad intervalli regolari di 4 ore e si tratta di un incontro tra narcos da documentare.

Contro ogni aspettativa alle 9:00 la pattuglia è già operativa, ricondizioniamo l’equipaggiamento considerando che da quel momento in avanti la cache non sarà disponibile, quindi tutto in spalla.
I movimenti senza la copertura del buio sono più difficili, inoltre la stanchezza comincia a farsi sentire.

Ci dirigiamo verso le coordinate di uno dei nuovi obiettivi, eludiamo una pattuglia che controlla un sentiero, attraversiamo una costa e ci dirigiamo verso una struttura molto simile ad un trullo, ispezioniamo l’interno trovando solo della birra….birra. Tritolo provvede ad agitare energicamente alcune lattine, raggiungiamo un secondo punto di osservazione sulla costa opposta a quella del trullo da cui si ha una buona visuale su di un incrocio.

C’è del movimento, auto e moto, non riusciamo a capire se siano civili o miliziani, nel dubbio scattiamo delle foto e andiamo via (in futuro scopriremo che si trattava di autoctoni).
Raggiungiamo il punto di attraversamento della statale utilizzato la notte, la zona è molto calda, e ci imbattiamo in un incursore disarmato che tenta un disperato attraversamento della strada.

Ci prepariamo ad attraversare, Tritolo va in avanscoperta ed attraversa,  il resto della pattuglia rimane incantata a guardarlo, la guardia e concentrazione è bassissima, pagheremo a caro prezzo questo errore, diversi operatori della contro si materializzano alle nostre spalle in pochi secondi, ne scaturisce un conflitto furibondo, cadiamo uno dopo l’altro.
Dobbiamo trovare un altro punto per attraversare la statale, una volta individuato a due a due attraversiamo.

Una volta ricomposta la pattuglia individuiamo un anfratto dove lasciare gli zaini prima di dirigerci all’obiettivo più a sud. Non siamo abbastanza nascosti, veniamo attivati da una pattuglia della contro, riusciamo ad avere la meglio ma siamo azzoppati, recuperiamo tutto e ce ne andiamo.
Arriviamo sulla seconda coordinata, non c’è nulla, in prossimità un grande spiazzo con segni di pneumatici, deduciamo che sia il punto dell’incontro, abbiamo 2 ore di tempo per rinfocillarci ed organizzarci.

Tritolo e Snake sul lato nord dello spiazzo, io sul lato ovest, Paul e Serpix di back up pronti ad intervenire in caso di bisogno.
È ora, nulla si muove, sentiamo dei rumori poco lontano, l’incontro è esattamente sulla coordinata, Paul e Serpix si precipitano a filmare i Narcos, io Snake e Tritolo usciamo dai nascondigli.
Paul è riuscito a filmare l’incontro, siamo pronti per ritornare verso nord e concludere gli obiettivi mancanti. È buio.

Lo stesso buio che ci ha fatto compagnia la precedente notte ci obbliga a proseguire in modalità trenino.
Improvvisamente Tritolo scorge delle deboli lucine sul versante di una quota, contemporaneamente delle luci si avvicinano di fronte a noi, ci muoviamo velocemente verso le lucine anche se non abbiamo la certezza che sia un obiettivo.

I nostri movimenti non passano inosservati agli operatori della contro che cominciano a rafficare a caso, noi nel mentre abbiamo già recognito l’installazione prelevando un panetto di cocaina pura.
Ci allontaniamo un centinaio di metri ci congeliamo ed aspettiamo che la situazione si calmi.
Riprendiamo la marcia verso Nord, vogliamo tornare al deposito di carburante dove la notte precedente siamo caduti prigionieri, anche il secondo attacco fallisce miseramente, un punto di accesso, il buio pesto ed il rumore dei nostri passi allertano la contro. Veniamo falciati dopo pochi minuti di scontro.

Rassegnati riprendiamo il movimento, verso i due rimanenti obiettivi, in prossimità del primo cominciamo a sentire della musica latino americana, la situazione è surreale, cerchiamo di capire se si tratta della stanchezza che vuole tirarci un brutto scherzo.
La musica è sempre più forte, vediamo una piccola casetta, due miliziani vengono verso di noi, li annientiamo, sicurezza, io e Paul irrompiamo, musica assordante, droga, tanta droga… dobbiamo fare delle analisi al fine di prelevare un determinato campione di cocaina, eseguiamo i test ed esfiltriamo.

Ci siamo quasi, ultimo obiettivo, lo raggiungiamo in pochi minuti, eliminiamo la debole resistenza, documentiamo e ci dirigiamo verso l’esfiltro.
Ad attenderci la DE per un debriefing a caldo un’ottima colazione e tanti altri amici…facce stanche ma soddisfatte.

Alcune considerazioni personali.
Mi scuso ancora per il ritardo con cui ho scritto questo deb e per tutti i vari ed eventuali errori grammaticali. È una vergogna.

48 ore sono tante, un evento del genere è quanto più un softgunner possa desiderare. Dopo le prime 24 ore Serpix ha affermato di “non averne più” dopo altre 20 ore il suo fisico e la sua mente gli stavano dimostrando il contrario spiattellandoglielo in faccia.

48 ore non sono da prendere sottogamba, un minimo di preparazione fisica ed un valido equipaggiamento eviteranno che un evento fantastico si trasformi in un incubo.

Mi sono divertito un mondo, ringrazio tutti gli LGM perché cose del genere accadano.
Siamo un gruppo tritatornei, abbiamo le capacità per sostenere eventi del genere dall’inizio alla fine ma abbiamo anche tanto come dicono gli inglesi “room for improvement”.

Ognuno di noi ha avuto un momento basso in questo torneo, il mio è stato l’attraversamento della statale di giorno, avevo appena preso un Aulin a causa di un mal di testa e non ero al 100%.

In quell’occasione, come gruppo non abbiamo avuto l’automatismo di assumere una posizione tattica quando Tritolo è andato in avanscoperta, io come comandante non mi sono curato di questo e dare l’ordine, e l’abbiamo pagato.

Detto ciò è stata una grandissima avventura, abbiamo riso come i matti, non basterebbero 100 debriefing.

Paul voglio ringraziarti perché mi hai fatto scoprire che la coca cola durante un torneo risolleva il morale in maniera assurda.





« Ultima modifica: Novembre 03, 2017, 04:28:11 pm da BAD BOY »

Mystica

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Re:OP. PROMETHEUS Black Gold (48H) 22-23-24 Settembre 2017 - Ascoli SPARTAN10
« Risposta #1 il: Ottobre 17, 2017, 10:05:58 pm »
Mi sembra di stare a leggere i vari libri di Game of Thrones... Bad dimmi che tu il racconto lo finisci e non fai come Martin che sono anni che non scrive più nulla...

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Re:OP. PROMETHEUS Black Gold (48H) 22-23-24 Settembre 2017 - Ascoli SPARTAN10
« Risposta #2 il: Ottobre 19, 2017, 02:44:33 pm »
Mi sembra di stare a leggere i vari libri di Game of Thrones... Bad dimmi che tu il racconto lo finisci e non fai come Martin che sono anni che non scrive più nulla...

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 ;D ;D ;D mi sono prefissato di finirlo entro Natale.... ahahha