C’è la nebbia fitta fitta che ti acceca, e quella fine e umida che ti bagna. Ce le siamo regalate entrambe.
Dopo quasi due anni di stop, finalmente la famiglia del circuito rimette in piedi un evento, attesissimo, tramite il 1st marsoc Anaconda. Le aspettative sono alte, come sempre.
La pattuglia è formata da me come TL, snake, joker e Tnt, e sebbene sia certo delle capacità di ognuno, l’incognita del tempo lasciato al covid, mette comunque qualche dubbio.
Partiamo venerdi sera, dopo qualche aperitivo, e raggiungiamo Gravere verso le 20. Dopo aver sistemato le cose nell’appartamento LGM, ci rechiamo al ristorante. Si sa che, a noi ci potete criticare sul softair quanto volete, ma sul mangiare, siamo in cima alla lista. Eppure, stavolta, toppiamo clamorosamente. Per fortuna che c’erano altri gruppi e la tavolata formatasi ha alleviato le pene dello stomaco.
La mattinata seguente appare con cielo abbastanza limpido e temperature tutto sommato gradevoli, ma, poco dopo il primo centinaio di metri di dislivello, una coltre di nebbia scende su di noi avvolgendo la vallata. Visibilita non oltre i 20mt, direi l’ideale per una recon a lunga distanza. È evidente che le range card richieste saranno semplici da disegnare, bastera lasciare il foglio bianco.
La storia prevede che come pattuglia documentiamo i traffici di una comune di fanatici, i davidiani, e li inchiodiamo con prove fotografiche circa la pianificazione di atti di terrorismo.
Il primo obj a cui ci avviciniamo è il giallo, una sala server, ma si decide per aggirarlo alto per non correre il rischio di essere intercettati con la luce del giorno, quindi ci spingiamo, con joker che tira il gruppo da scout, fino a quasi 2000mt, per poi iniziare un traverso spaccacaviglie sui ripidi pendii che degradano verso valle. A Farci capire che non siamo soli restano solo i campanacci delle mucche al pascolo.
La camminata, resa difficile dalla pendenza trasversale arriva però ad una brusca interruzione. Si pone davanti a noi un impluvio con ruscello, stretto, ma talmente stretto che le curve di livello della mappa nemmeno lo evidenziano. Non abbiamo modo di oltrepassarlo percio decidiamo di scendere, nel letto del ruscello stesso, verso valle. La situazione è rischiosa, la pendenza è estrema e il ruscello rende tutto scivoloso. La nebbia non ci permette di vedere come sara piu sotto di noi, quindi, mentre camminiamo e scivoliamo sulle chiappe, speriamo. Una palco di cervo con teschio intatto non è di grande presagio.
Per fortuna le ripide pareti dell’impluvio si aprono un pochino, permettendoci di intraprendere il traverso nella direzione opposta a quella di arrivo.
Ed è qui che le preghiere di poco fa ci vengono esaudite nella maniera piu imprevedibile. Sulla nostra strada incorciamo due vacche, che ci bloccano il passaggio.
Joker vaccaro, con versi da mandriano spinge le mucche, che per magia, dopo qualche centinaio di metri, ci portano ad una mulattiera.
Siamo al sicuro ma ormai quasi a valle, e con un gran ritardo sulla tabella di marcia. Mentre si decide il da farsi, dalla radio arriva un annuncio del leader dei davidiani, che pianifica una riunione della setta per le 18.
Sono le 15, quindi si decide di avvicinarsi all’hq dei davidiani per tempo e posizionarci in osservazione. Dopo una sosta per un panino, ci portiamo in zona, e mentre snake e tnt ci fanno da copertura tenendo d’occhio un sentiero, io e joker ci appostiamo dietro un enorme formicaio posto a 15mt dalla comune.
Sebbene cosi vicini, tanto da riuscire a sentire le voci degli avventori, la visibilita impedisce qualsiasi rilevazione fotografica degna.
Ad un certo punto, mentre siamo nascosti, vediamo scendere, in totale atteggiamento di resa, gli amici della easy. Hanno previsto di infiltrarsi nella comune tramite una storia di copertura. Davvero originali, purtroppo per noi pero i davidiani li fanno inginocchiare e sorvegliare a vista poco avanti a noi, bloccandoci per un’ora buona e impossibilitati a muoverci senza essere visti.
Conclusa questa ricognizione, si decide per salire alla fossa comune. Il buio cala sulla valle e, complici le nuvole, le tenebre sono davvero fitte. Solo col visore riesco a vedere a qualche metro per guidare la salita.
Giunti all’obj e fatti fuori i due operatori di guardia, rinveniamo su uno scheletro la password per l’autenticazione al programma di tracciamento.
Scendiamo veloci fino all’obj rosso, che dista comunque almeno un km in linea d’aria. La discesa è scevra da avvenimenti e le uniche minacce sono le fir che passano illuminando il sentiero. Ma sono rumorose, èd è facile evitarle.
L’obj rosso è un furgone imbottito di esplosivo che testimonia le intenzioni terroristiche locali dei davidiami. Sabotiamo e torniamo sui nostri passi. È quasi mezzanotte e si decide per una sosta di qualche ora. Ci infiliamo in uno dei tanti edifici lasciati a meta della costruzione per trovare un po di riparo dal freddo e non siamo sorpresi di condividere l’idea con un altro gruppo che si rifocilla a sua volta.
Il pavimento è gelido. Joker sotto il fido poncho liner sembra un fungo, snake pare si sia convertito all’islam visto che gli spuntano solo gli occhi, e tnt è talmente rannichhiato che secondo me non c’era. Io mi addormento con solo la mimetica addoso per un’ora e mezza, dopodiche anche i miei vasi sanguigni cedono al freddo e mi tocca infilarmi la snugpak. Un the caldo ci appronta a partire e nella direzione dell’hq davidiano, incontriamo un obj non segnalato, su cui lo scarso presiodio ci permette di recuperare il cesio 139, testimonainza di qualcosa di piu di un’autobomba nei progetti dei davidiano.
È il momento del colpo di mano, e come sempre in questi casi, è il momento di joker. Si decide di prender l’hq, e dopo un silente avvicinamento sfiorato dalle torce nemiche, parte lo scontro a fuoco. Joker abbatte due operatori usciti a controllare richiamati dagli spari e si butta, mentre noi altri lo copriamo, sul lato opposto dell’edificio, vi penetra e…. tango down. Anche l’ultimo cade sotto i pallini del presidente.
Ce ne andiamo, non senza un sorriso beffardo sul viso. La via del ritorno verso l’obj giallo è stanca per via dei km gia percorsi e sebbene ci sia un po di voglia di terminare, impongo di salire a controllare. Troviamo due davidiani che dormono in macchina e approfittiamo per immortalarne il sonno. La frana di un pezzo di sentiero ha costretto la de a spostare l’obj piu a valle. Saliamo comunque un po per controllare ma è scendendo che ci troviamo l’ultimo obj, sguarnito, e recuperiamo la usb con il nostro call sign.
Procediamo all’esfiltro e, una volta li, l’auto di snake ci offre un comodo giaciglio per un po di riposo al caldo.
Termina cosi una grande prestazione, che coglie tutti gli obj primari della nostra missione e ancora una volta ci conferma il livello nostro in primis, e del circuito.
Ringraziamo gli amici dei marsoc, che ci hanno regalato un evento di altissima fascia in una cornice davvero magnifica. O almeno ci è sembrato, non so, c’era nebbia.
