Autore Topic: Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2  (Letto 3407 volte)

Paul

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Le radici sono importanti nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.(Pino Cacucci).
E cosi che voglio iniziare questo debriefing.
Queste parole raccolgono secondo me lo spirito dei sei, non più tanto giovani bambini ,che hanno partecipato al fantastico torneo “ Blackjack – Operazione Borderline.
I più che hanno partecipato a questo evento,  e che avranno il piacere o il dispiacere di leggere le mie parole so già che diranno : “ ma questo è fuori”, come fantastico!!!, è stato sospeso dopo 10 ore per maltempo!!!!. Si fantastico, perchè un'avventura è tale quando lascia il segno, ti regala emozioni, ti arricchisce.
Sarà un deb. al contrario, partirò con una menzione d'onore per gli organizzatori che hanno avuto il coraggio di prendere una decisione  giusta, sensata, inevitabile per l'incolumità di tutti noi ma soprattutto difficile.
Dico difficile perchè solo i presenti hanno potuto assaporare l'impegno e la dedizione di questi uomini. Un campo di gioco grandissimo, mezz'ora di macchina da un h.q. all'altro ( su strada asfaltata) . Impegno di mezzi e forze non da tutti. Tantissimi operatori da gestire.
La loro preoccupazione nell'assicurarsi che tutti fossero al sicuro quando le carrabili sono divenute impraticabili merita il rispetto di tutti.
27 aprile 2017 ore 21,00, sei Lupi si  riuniscono per pianificare. Il comandante Tritolo, si è raccomandato con tutti i membri della pattuglia: “ mi raccomando leggete bene quello che vi ho inviato via mail”, “ arrivate preparati, non come al solito”. Infatti, come al solito, nessuno ha letto niente, arriviamo però carichi di pizze , birra e prosecco. Beh di prosecco magari no, visto che aprendo la portiera della macchina una bottiglia mi è caduta sulla strada esplodendo come una granata.
“Saremo divisi un due pattuglie, una recon di quattro persone ed una sniper di due persone”. “Tutte le informazioni ci saranno date sul campo”. Bene esclamo io è già finito, posso allora ingurgitare la mia pizza al kebab.
Il mercoledì prima del torneo il nostro comandante scrive sul gruppo di Whatsapp: “ ricordo a tutti che le disposizioni della D.E. non di si discutono, gli ordini che do io non si discutono. Se qualcuno ha qualcosa da dire, me lo riferisce a fine torneo”. Tritolo è perentorio, sa che i Lupi sono un po' indisciplinati.
Non so agli altri ma a noi capita questo; nei giorni antecedenti il torneo la messaggistica prolifera. Il giorno prima , tutto si azzittisce. Ognuno di noi entra in modalità torneo, si concentra, pensa al contenuto del proprio zaino, pensa a non dimenticare nulla.
E' giunto il giorno. Joker arriva a casa mia con 15 minuti di anticipo, passiamo a prendere Tritolo e Snake, tutti già pronti. Incredibile, già si presagiva che sarebbe stato un torneo fuori dalle righe. Con Bad Boy e Gravix, il puntello era direttamente in loco.
Alle 7,00 spaccate siamo lì. Contemporaneamente arrivano i due Milanesi.
Le altre pattuglie hanno già piazzato le tende. Io esclamo: “ cavolo ma sono organizzatissimi”. Noi al contrario sfoderiamo tre belle tende two seconds..... si, per aprirle e due ore per chiuderle.
Gli occhi vanno al cielo. Le previsioni davano acqua ma al contrario ci sono sprazzi di azzurro.
Tritolo esclama: “ comincio a crederci, hanno sbagliato le previsioni”.
8.30, è giunto il momento del briefing, pioviggina ( ah..ah..ah.. Tritolo è sensitivo), tutta la pattuglia indossa il goretex. Gli LGM si salutano. Io e tritolo partiamo.
Avete in mente cosa succede quanto per la prima volta vai a sciare con i tuoi amici già esperti? Ecco a me è successa la stessa cosa con Tritolo. Si parte in salita dovendo subito scollinare per infiltrarci  nella zona di campo avversaria. Lui mi stacca, è giovane e bello, poi si ferma per aspettarmi, quando arrivo riparte subito. Praticamente trecento metri di dislivello in apnea.
Arriviamo in cima, ha smesso di piovere. Fuori tutti asciutti, nel goretex due litri di sudore.
Iniziamo un traverso in costa per dirigerci verso il quadrante di campo assegnatoci dalla D.E.
Il territorio è splendido, in fondo alla valle pratoni si alternato a macchie di bosco.
Ci fermiamo per una sosta. Scrutando con le ottiche l'orizzonte, individuiamo subito l'obj pista di atterraggio. Comunichiamo le informazioni alla D.E. e ripartiamo.
In circa un'ora di cammino entriamo nel nostro quadrante. Nei pressi di una carrabile vedo Tritolo con la sua bellissima ghillie che si spiana al suolo. Io rimango immobile. Pietrificato. Distanti una decina di metri da noi due operatori della contro. Le ghillie fanno bene il loro lavoro, non ci vedono. Attendiamo e proseguiamo.
Menzione particolare alla ghillie del comandante.
In settimana il suo cinese di fiducia gli ha venduto per un euro tre metri di edera finta. Sulle spalle Tritolo ha un'orto botanico. Faccio fatica ad individuarlo io, che gli cammino a tre metri di distanza.
Sono circa le 11,00, giunti nei pressi di una radura sentiamo in lontananza del vociare. Ci appostiamo, intravediamo la rampa missilistica. Il cespuglio che mi precede si avvicina all'obj per scattare delle foto e rilevare le coordinate. Ovviamente nessuno lo vede anche perchè nel frattempo alcuni volatili  incuriositi da questa strana vegetazione semovente, cinguettano allegri sulla sua testa dando ancora più realismo alla situazione.
Ci allontaniamo, inizierà un lungo girovagare per la zona di campo assegnataci senza però riuscire ad individuare altri obj.
Sono circa 15,00, nella zona di campo dove ci troviamo, le comunicazioni sono difficili. Non riceviamo alcun ordine e non riusciamo a comunicare con nessuno.
Inizia a piovere. Anzi diluviare. Ad alcuni metri da noi Noè appronta l'arca e richiama la fauna al suo cospetto.
Da questo momento in poi, per noi due è iniziata la fase “ spirituale” del torneo.
Completamente fradici, decidiamo di bivaccare nella speranza che il meteo diventi più clemente.
Tritolo estrae dallo zaino una sacca tutta impolverata. E' il suo poncho. Mi confiderà poi di non averlo mail usato. Questo può dare l'idea di quanto acqua stesse scendendo.
Poncho sopra, poncho sotto, duecento fascette e sei metri di paracord per fissare il tutto.
Siamo lì,  seduti in silenzio in un metro quadro, uno fianco all'altro, nella piena ammirazione della natura che ci circonda. Tutto sparisce, siamo in pace con noi stessi.
Non c'è bisogno di dire nulla.
Siamo tranquilli, attrezzati per poter affrontare qualsiasi situazione sia mentalmente che dal punto di vista logistico.
Ognuno di noi ad ogni torneo ha commesso un errore che ha pagato raccogliendo un sassolino. Un sacco a pelo lasciato a casa, la bivy dimenticata, un pile in meno nello zaino. Sassolino che finisce nello zaino per il torneo successivo.
Quando i vecchi lupi iniziano a questo splendido gioco i novelli, la prima cosa che consigliano ed insegnano è di partire per un torneo, che sia di 4,12,24,48 ore sempre attrezzati di tutto. Per questa ragione ci presentiamo ai tornei sempre con zaini enormi, sotto gli sguardi stupiti di tutti.
Tritolo, considerato nel branco un lupo arcigno e poco incline al dialogo, ha uno sguardo disteso; accenna nel silenzio quasi un sorriso di soddisfazione.
Io invece pirla, interrompo subito l'aspetto bucolico del momento sfoderando il mio fornelletto. “Tritolo, faccio il brodo”. Trecento cl di acqua e un dato. Entrambi siamo tornati a casa la domenica con il sapore di dado ancora in bocca.
LGM, l'unico team di softair sponsorizzato dalla Knorr.
Il pensiero nel contempo viaggia verso Recon 2, la pattuglia composta dai nostri amici. Non riusciamo a comunicare con loro dalle prime fasi del torneo.
Passa circa un'ora, nonostante il diluvio decidiamo di ripartire nella speranza di trovare un punto per poter comunicare con la D.E.
Il mio comandante brevetta un nuovo modo di infilare il poncho. Io fermo sotto in corrispondenza del buco del cappuccio e lui che stacca cavo e fascette facendomelo cadere addosso. Un genio. Questo da l'idea della leggerezza con cui affrontiamo tutte le situazioni.
Piove, piove, piove, siamo in campo aperto, l'acqua forma una nebbia quasi impenetrabile. Decidiamo di dirigerci verso un grosso albero di cui avevamo fissato la posizione in precedenza perchè per la sua conformazione poteva essere un riparo perfetto.
Arriviamo, riapprontiamo il bivacco. Il posto è ideale. Dal non sentire nulla alla radio, ci troviamo a fare da ponte radio tra le varie pattuglie e la D.E. . Purtroppo apprendiamo che nel frattempo tre operatori hanno avuto problemi fisici dovuti a cadute. La situazione è veramente estrema.
Sono circa le 17,00. Richiediamo alla D.E. nuovi ordini di missione per procedere. Ci chiedono di attendere perchè la situazione organizzativa è divenuta difficile. No problem, fuori i fornelli, faccio due litri di the.
Entrambi decidiamo di schiacciare un pisolino. Sono le 18,30. Arrivano i nuovi ordini, il nostro prossimo obj doveva essere il comandante avversario. Siamo caldi, pronti, smontiamo tutto in due secondi, Tritolo si lussa entrambe le spalle per infilarsi il cespuglio mobile che pesa sei chili. 
Arriva ulteriore comunicazione. Torneo sospeso, il campo non garantisce la sicurezza degli operatori. Entrambi ci guardiamo, Il mio comandante subito riferisce che la decisione gli appare corretta. Prima la sicurezza poi tutto il resto.
Sentiamo anche recon 2 che comunica alla D.E.. Riferiscono di non preoccuparsi di loro, che si erano già attrezzati e che avrebbero passato la notte nel bosco. Poi verremo a sapere che si erano installati come zingari in un cascinale pieno di mucche e fieno con il permesso del fattore. Non è stato un pernottamento, è stato un “rave party”.
Noi, i due poncho boys, iniziamo un lungo cammino per raggiungere il comando avversario distante in linea d'aria circa 2 km. ( cit. … si in linea d'aria e senza contare il dislivello).
Alle 20.30, lungo la via del rientro, sotto il diluvio, ci sorpassa lungo la strada asfaltata una vettura con due operatori a bordo. Come due imbecilli, gli comunichiamo che avremmo continuato a piedi sino al comando per non riempirgli la macchina di acqua. Loro ripartono;  dopo dieci minuti li vediamo tornare. Esclamano :“ salite” la macchina poi si asciuga. Errare è umano, perseverare è diabolico.
Giungiamo all'H.Q. avversario, salutiamo tutti e ci infiliamo nella tenda accoglienza. E' stato come arrivare in un castello. Cambio asciutto, pasta calda, the caldo. Attendiamo la macchina che ci riporterà al nostro comando.
Giunti al nostro campo base, entriamo nel bar ristorante e con estrema gioia, mettiamo le gambe sotto il tavolo per gustare un'ottima cena calda a base di affettati, gorgonzola, e polenta con spezzatino di cinghiale. Non si poteva chiedere di meglio.
Tanto per dare l'idea delle capacità organizzative di questi santi uomini, ci viene addirittura comunicato che in paese è stata messa a nostra disposizione una struttura coperta e calda , dotata di bagni e docce per passare la notte in tutta comodità.
Voi infilarti nella two seconds?... ma va..!!
Il mattino segunete torniamo al campo e facciamo una bella colazione al bar. Di Recon 2 nessuna notizia. Tritolo è un po' preoccupato, io minimizzo. Avrà chiamato la D.E. 20 volte. Verso le 10,30 all'ennessimo tentativo sentiamo Snake che comunica che sono sulla via del ritorno.
Ci rilassiamo.
Vuoi non fargli uno scherzetto tanto per chiudere in bellezza?. Fuori dal bagagliaio subito i due VSR. Ci appostiamo sulla strada. Li vediamo arrivare freschi come rose. Spariamo, dalle canne esce una nuvola d'acqua, il pallino mi cade sui piedi. Scoppia la risata.
Che dire. Siam mica normali.
Attendiamo le 11,30. Mangiata collossale, tutti insieme. Prima ovviamente ricomponiamo la pattuglia e ci facciamo un bello spritz.
Al termine del pranzo, il discorso degli organizzatori lascia come sempre il segno. Bravi, bravi, bravi.
Ah, dimenticavo... perchè della citazione iniziale......
Radici, perchè tra gli LGM i legami sono profondi.
Gambe, perchè non ci fermiamo mai, arriviamo sempre fino in fondo.
Siamo strani, siamo fatti così, siamo LGM.
Un'ultima cosa.
Non vedevo il suo viso perchè ha camminato sempre tre metri avanti a me. Ma sono certo che sotto il cappuccio di quel poncho distrutto, sotto quel diluvio sulla via del rientro, non vi era uno sguardo triste. Vi era un'espressione di godimento assoluto. Tritolo, diavolo di un aridofobico.
LGM.
« Ultima modifica: Maggio 09, 2017, 06:38:00 pm da Paul »

Tritolo

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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #1 il: Maggio 09, 2017, 03:55:24 pm »
Grazie paul, assolutamente meraviglioso  ;D
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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #2 il: Maggio 09, 2017, 05:30:23 pm »
Bel deb Paul, complimenti. Bravissimi entrambi e... sì, sicuramente Tritolo avrà avuto "...sotto il cappuccio di quel poncho... un'espressione di godimento assoluto".  ;) ;D
Se il destino é contro di noi... peggio per lui.

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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #3 il: Maggio 09, 2017, 06:05:23 pm »
Grande Paul! Fantastico!
Veni, Vidi, Vici!

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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #4 il: Maggio 09, 2017, 06:25:11 pm »
Grandi ragazzi LUPI DENTRO E FUORI
Complimenti a tutti


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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #5 il: Maggio 09, 2017, 10:58:15 pm »
Gan bel debriefi Paul. Che picere sentire questo entusiasmo e sentire ancora i racconti delle notti da Lupi... perchè si sa, i Lupi non sono idrosolubili

Un abbraccio
Dinger
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Re:Black Jack - operazione Border Line ( 6-7 Maggio 2017 Romagnese) SNIPER 2
« Risposta #6 il: Maggio 10, 2017, 01:39:23 pm »
Grandi ragazzi! Paul sei riuscito a trasmettere l'umido della pioggia a chi legge.... anche se il dado knorr no, non si può sentire!